sabato 12 dicembre 2009

L'Ultimo eroe non deve morire


La notte tra venerdì 11 e Sabato 12 Dicembre fuori dal tribunale di Monza in piazza Garibaldi, militanti di CasaPound Monza hanno affisso uno striscione di solidarietà all'ex comandante del Crimor e diffuso decine di volantini di rivendicazione dell'azione e di ricordo della vicenda.

“E' solo di poche settimane fa la notizia della revoca della scorta al famoso Capitano Ultimo, uomo dell'antimafia e artefice principale dell'arresto del boss Totò Riina: questo è l'ultimo colpo basso inferto ad un eroe del nostro tempo; CasaPound Monza esprime la sua totale solidarietà al Capitano”. A dichiararlo è Michele Cavenago, responsabile brianzolo dell'associazione CasaPound Italia.

“La scritta sullo striscione, l'Ultimo eroe non deve morire, vuole tenere alta l'attenzione sui pericoli che corre il Capitano a causa della sua lotta alla mafia: a seguito dell'arresto di Riina - prosegue Cavenago - i maggiori esponenti dell'associazione mafiosa hanno condannato a morte questo servitore dello Stato. Negli anni successivi una serie di accuse infamanti hanno colpito Ultimo e gli uomini che hanno collaborato alle indagini, tra cui addirittura il favoreggiamento di Cosa Nostra, il tutto su dichiarazioni spesso non verificate di pentiti. Ecco l'ultimo colpo, il ritiro della scorta ufficiale”.

“Ora sono una serie di volontari delle forze dell'ordine a contribuire durante il tempo libero alla scorta di Ultimo, ex uomini del Crimor principalmente; è desolante vedere come anche in questo caso limite sono i privati cittadini a doversi sostituire ad uno Stato inefficiente o inesistente”.

“L'Italia è uno strano paese - conclude Cavenago – ci si accorge delle persone straordinarie nel momento in cui passano a miglior vita; speriamo che in questo caso non si debba giungere a tanto. Abbiamo visto e ascoltato troppi attentati ed esplosioni, non vogliamo che ce ne siano altri:

L'Ultimo eroe non deve morire”.

martedì 1 dicembre 2009

Casapound Monza: rispettare i termini per i lavori di rifacimento delle strade



“Fino a due anni fa via Bergamo, con i numerosi negozi, era ideale per lo shopping. Ora è un unico cantiere”. A dichiararlo è Michele Cavenago, responsabile di CasaPound Italia Monza che denuncia i ritardi del Comune sui lavori di rifacimento stradale in alcune vie di Monza. Come in via Bergamo dove i lavori che ormai da due anni bloccano le strade e che rendono problematico l’accesso ai negozi, sarebbero dovuti terminare agli inizi di novembre.

“A rimetterci non possono essere sempre i commercianti ed i cittadini se il Comune non riesce a mantenere i termini stabiliti. Senza contare che nella stessa zona, in via Raiberti, sono iniziati altri lavori che di questo passo stanno trasformando Monza in un immenso cantiere”.

Durante un incontro con l'assessore ai lavori pubblici Osvaldo Mangone, i commercianti hanno reso noto il loro timore che, come lo scorso anno, durante il periodo di Natale la difficoltà d’accesso ai negozi porti via molti clienti.

“E' importante – prosegue Cavenago - che vengano stabiliti tempi certi per la conclusione dei lavori, prima della settimana di Natale. Si potrebbe valutare l'ipotesi di turni straordinari degli operai, o l'assunzione a tempo determinato di ulteriore personale. Sicuramente è fondamentale l'installazione di passaggi pedonali stabili e 'decorosi' attraverso i cantieri, in modo da rendere agibile l’accesso ai negozi. Dopo quello dello scorso anno, - conclude Cavenago - è giusto che i Monzesi, questo Natale, possano fare tranquillamente acquisti nelle zone di Via Bergamo in modo che i commercianti non abbiano ulteriori ostacoli di natura 'ambientale' oltre alla crisi economica mai finita”.


CasaPound Monza

martedì 17 novembre 2009

Giudici o insegnanti?


Nel 2007 uno studente, all'epoca frequentante il terzo anno all'Istituto Tecnico Industriale Albert Einstein di Vimercate, mise su Youtube un video in cui i suoi compagni di classe dileggiavano una professoressa, Emilia Farano. Ora, a distanza di due anni, l'insegnante in questione ha vinto la causa che aveva intentato alla famiglie del ragazzo, e che dovrà pagarle 15000 euro di danni. “Fermo restando che è un diritto di ogni cittadino ricorrere a vie legali quando ritenga di aver subito un torto, l'iniziativa della professoressa Farano ci sembra come minimo fuori luogo”. Lo dichiara Michele Cavenago, responsabile provinciale di CasaPound Italia Monza. “Se la suddetta professoressa voleva in questo modo restaurare la sua 'dignità', a nostro parere ha ottenuto l'effetto contrario. Facendo causa alla famiglia dello studente, che per altro aveva ammesso la sua colpevolezza, ha implicitamente confermato di non essere in grado di tenere sotto controllo la sua classe da sola. E quando un'insegnante ricorre all'aiuto di un magistrato per una disputa di questo tipo la situazione pare quantomeno grottesca”. “Da che esiste l'istituzione scolastica ogni studente nel corso della sua carriera ha imitato un professore e ha passato ore a prenderlo in giro di nascosto, fa parte del 'gioco' – prosegue Cavenago - richiedere l'aiuto del giudice per una questione del genere ci sembra ancora più lesiva della dignità che non lo scherzo di un alunno; siamo giunti alla situazione in cui i magistrati sono coinvolti in beghe disciplinari tra studenti e insegnanti, siamo al ridicolo”.

CasaPound Monza

mercoledì 4 novembre 2009


Dopo il primo incontro tra i rappresentanti dell'azienda Yamaha ed i sindacati in merito alla decisione della società di chiudere il reparto produttivo dello stabilimento di Lesmo, la situazione resta invariata. Yamaha non si muove: i licenziamenti nello stabilimento dovranno essere 66, 47 operai, 19 commerciali. Oltre a 2 dirigenti.
"Ci chiediamo il motivo per cui Yamaha annunci direttamente il licenziamento, senza voler sfruttare a fondo gli ammortizzatori sociali". A dichiararlo è Michele Cavenago, responsabile brianzolo dell'associazione di promozione sociale CasaPound Italia.
"Tra i 68 che risentiranno di questa decisione ci sono anche dei dipendenti a cui mancano pochi anni alla pensione. Gli anni di mobilità che verranno concessi non saranno sufficienti - prosegue Michele Cavenago - e ci chiediamo quindi perché l'azienda non voglia sfruttare tutti gli espedienti possibili per aiutare i lavoratori. Attivando la cassa integrazione ordinaria e straordinaria e un possibile aiuto da parte della provincia si riuscirebbe a condurre queste persone in difficoltà verso la pensione in modo più agevole. E' facile intuire come una volta superati i 50 anni - soprattutto con la crisi economica - sia quasi impossibile per un operaio trovare un nuovo posto di lavoro".
"Chiediamo che Yamaha faccia tutto il possibile per aiutare i suoi dipendenti per uscire da questa situazione, poiché loro non hanno nessuna colpa e responsabilità in questa crisi".


CasaPound Italia Monza

venerdì 30 ottobre 2009

Buon compleanno Bud


Oggi, 31 ottobre, è il compleanno di Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer!
Bud compie 80 anni, nell'indifferenza quasi totale, un attore, che non si è mai considerato tale, che ci ha regalato tanti anni di film allegri, leggeri e, visti con l'occhio di oggi, politicamente scorrettissimi.
Film che mostravano facendo ridere come se attaccati ci si difende, onestamente, senza crudeltà e senza trucchetti, film che portavano sulla pellicola la Giustizia ed il comportamento leale e sincero, film che ci hanno insegnato che l'amicizia ed cameratismo sono fondamentali nonostante le differenze.


Durante la notte tra il 30 ed il 31 Ottobre militanti di CasaPound Italia hanno affisso per le vie del centro di Monza delle locandine per augurare buon compleanno a Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer.
"Non è assolutamente nessun tipo di manovra politica - dichiara Michele Cavenago responsabile di CasaPound Monza e Brianza - abbiamo semplicemente voluto fare i nostri più sinceri auguri di buon compleanno per i suoi 80 anni a Bud".
"E' un attore che ha accompagnato la nostra infanzia e adolescenza con i suoi pugni e la sua mole" prosegue Michele Cavenago "e ci ha insegnato principi quali la giustizia, l'onestà e la lealtà agli amici nel modo semplice e immediato che traspare dai suoi film". "Per questo motivo tutta CasaPound Monza gli augura un buon compleanno dai muri della nostra città".


CasaPound Italia Monza

mercoledì 28 ottobre 2009

CPI Monza: la Brianza è fuori dalla crisi. Oppure no?


"Yamaha a Lesmo. Licenziamento per 66 dipendenti e 2 dirigenti.
Rieter a Desio. 85 dipendenti in esubero su 216 e tutti in cassa integrazione da Gennaio del 2009.
Bames a Vimercate. 100 esuberi a partire dal 2010.
Knorr Bremse ad Arcore. 30 dipendenti su 180 totali in mobilità.
Ed inoltre crisi generale del settore tessile, si prevedono mobilità per tremila persone.
Queste sono solo le ultime notizie negative dalle aziende brianzole, eppure per Confindustria Lombarda la crisi è superata: è evidente che per certe persone il concetto di crisi è relativo".
A dichiararlo è Cavenago Michele, responsabile provinciale brianzolo dell'associazione di promozione sociale CasaPound Italia. "Secondo Emma Marcegaglia e Renato Cerioli - presidente di Confindustria Monza e Brianza - la crisi nella nostra provincia 'non è grave', 'è superata', 'è in via di miglioramento'. Tutte dichiarazioni ottimistiche ma anche lontane dalla realtà. Quello che possiamo vedere - continua Cavenago Michele - è il sempre maggior numero di imprese che denunciano la crisi e dichiarano tagli al personale, casse integrazioni e mobilità. CasaPound Italia non rimarrà indifferente di fronte ai problemi dei lavoratori, vittime di un sistema economico malato e che mostra ogni giorno che passa i suoi limiti. Prenderemo contatti immediatamente con i sindacati e gli operai impegnati nelle proteste e daremo la nostra solidarietà ed il nostro appoggio per superare questo difficile momento. Le grandi aziende e multinazionali mirano esclusivamente al proprio interesse economico, e appena avvertono sentore di crisi non hanno remore a chiudere stabilimenti o effettuare tagli al personale nei paesi dove il lavoro è regolamentato e dove i dipendenti sono tutelati. CasaPound Italia rimarrà a fianco dei lavoratori italiani, sempre, perché uno Stato con la 'esse' maiuscola ha il dovere di tutelare e proteggere i propri lavoratori, e non fumose 'logiche di mercato' che non fanno altro se non considerare i dipendenti come numeri di matricola da usare a proprio piacimento."

CasaPound Italia Monza

lunedì 26 ottobre 2009

Siamo più forti NOI!




Cinque aggressioni contro Casa Pound in ventiquattr'ore. Non scappiamo, non strilliamo, non piangiamo.
Abbiamo deciso di stare qua. Siamo più forti noi, di tutti voi maledetti stronzi.
Siamo più forti noi perché continuiamo a camminare con la schiena dritta e il passo sicuro mentre strillate e mentre ci tirate la giacca per portarci in posti bui, laceri di umidità e di immondizia.
Siamo più forti noi perché di tutto questo, ridiamo.
E ridiamo perché siamo consapevoli della nostra forza e della vostra mancanza di argomenti.
Sì, certo.
Barricatevi dietro la retorica dei vincitori, dietro la scrivania del politicamente corretto, dietro le buffe dichiarazioni che date in giro.
Noi ridiamo delle vostre reazioni maleducate e scomposte.
Siamo più forti noi di tutti voi perché siete una massa di prepotenti e di impuniti.
È la vostra bruttezza che vi condanna, non noi.
Dalle vostre redazioni le frecce avvelenate della diffamazione ci trafiggono gli scudi e le pugnalate che ci date sulla corazza con le vostre penne sono imbevute nel curaro.
E nonostante questo noi non ci disperdiamo, non indietreggiamo ma andiamo avanti. Vi conosciamo bene, siamo vaccinati.
Ecco perché siamo più forti noi.
Perché in 10 vi teniamo testa anche se voi siete 100, 1000, 1 milione.
Siamo abituati così.
Non scappiamo, non strilliamo, non piangiamo.
Abbiamo deciso di stare qua.
Di camminare su questa strada sotto i vostri sguardi cattivi, sguardi gobbi di chi è abituato a manipolare e a farsi manipolare.
Noi non siamo come voi, è evidente.
Perché abbiamo fatto una promessa e vogliamo restare fedeli a noi stessi.
“Rendi forti i vecchi sogni”.
Ecco perché con serenità vi ripeto che siamo più forti noi.
Anche se avete tutto, non avete noi.
E la nostra bellezza vi schiaccia là nell’ombra, vi relega nell’impotenza dei gesti vigliacchi.
La bellezza dei nostri vent’anni, la nostra beata solitudine, la nostra forza tranquilla contro le vostre bombe, i vostri assalti, le vostre aggressioni, i vostri saccheggi.
La civiltà contro le barbarie.
Ecco perché vi ripeto che noi siamo più forti di voi.
perchè non abbiamo padroni, nè padrini.
perchè ci facciamo domande e troviamo soluzioni.
Perchè ricostruiamo le nostre sedi distrutte dal vostro rancore e le ricostruiamo più belle di prima e con l’aiuto dei vicini.
Siamo più forti noi che non vogliamo giocare con voi perché siete troppo stupidi.
Ed è questo che vi fa stare male.
Ecco perché, con noi, non vincerete mai.


Roma 25 ottobre 2009

Gianluca Iannone

Nelle ultime tre settimane abbiamo assistito ad una vera e propria escalation di violenza e intimidazione nei nostri confronti, nessuna dialettica politica, solo cieca intolleranza e ristrettezza mentale.
Aggressioni a singoli militanti, a banchetti e sedi, sempre in schiacciante superiorità numerica (qualcuno forse ha paura..), sempre con furia cieca e odio per il diverso.
Ma noi non ci muoviamo, vi aspettiamo fermi sulle nostre posizioni, con la nostra forza d'animo e la nostra giustizia. E vi infrangerete inutilmente contro questo muro, potrete spingere, colpire, sputare, insultare, farete del vostro peggio..
Ma questo muro non cede..

lunedì 19 ottobre 2009

Il tradimento degli "amici". La parola di Ultimo

La lezione che ha tratto Maurizio Torrealta su 17 anni di giornalismo l' abbiamo capita.
La lezione che dobbiamo trarre dall' articolo di Torrealta invece è molto più semplice, meno didattica e meno professionale.
Ci sono opportunisti che vanno dove tira il vento e ci sono combattenti che lottano fino alla fine per l' unico esercito puro e imparziale: il popo lo italiano.
Io e i miei carabinieri abbiamo sempre e solo combattuto contro gli assassini mafiosi e l' abbiamo fatto senza trucchi e senza accordi; io e i miei carabinieri abbiamo catturato il latitante RIINA Salvatore senza trucchi e senza accordi.
Come sono andati i fatti l' ho raccontato a Torrealta perchè me lo ha chiesto lui perchè voleva scrivere un libro e non io per fini propagandistici o altri interessi, come lui ben sa;
inoltre l' ho raccontato in un processo e in un pubblico dibattimento dove non mi sono mai avvalso della facoltà di non rispondere come tutti sanno e possono riscontrare. Forse l' ultima cosa che possono fare a questo punto è torturarmi nella pubblica piazza,
e questo mi sembra che in fondo lo stanno già facendo i nuovi trasversali e ben più potenti amici di Torrealta.
Chissà se tra questi oltre a Brusca e al figlio di Ciancimino c'è anche RIINA.

Onore a tutti i combattenti caduti contro la mafia
Ultimo


Questa storia non deve e non sarà censurata dai grandi media. Non lo permetteremo.


Tratto da www.censurati.it

venerdì 16 ottobre 2009

Solidarietà al Capitano Ultimo e al Crimor!


Noi siamo quelli che un tempo ci chiamavamo CRIMOR, gli uomini dell’uomo che si chiamò Ultimo, quelli che oggi vengono accusati ed offesi. Il nostro Comandante viene colpito alle spalle da basse insinuazioni e viene privato della scorta, in un Paese dove la scorta viene concessa, come status symbol, anche a chi cannibalizza il Paese.

Noi ci offriamo, tutti noi, in congedo o in servizio, per scortare e difendere il nostro Comandante dalle insidie della Mafia. Una Mafia che arringa, tiene banco e spiega la storia, utilizzando come uditorio spettacoli televisivi grondanti falsità ed odio nei confronti di chi ha sofferto e combattuto.

Noi ascoltiamo e dentro cresce la rabbia, la stessa con cui abbiamo combattuto i nemici della Patria. Ma quelli erano più onesti, utilizzavano armi convenzionali e finivano in galera, non nelle trasmissioni… E chi ha vestito una divisa, e poi una toga ed ora siede tra i banchi del potere non può parlare senza cognizione di causa e condividere ciò che propagano certe persone con doppi fini.

Noi abbiamo combattuto per tutti, loro invece sembra che combattano solo per sé stessi, per la loro crescita in potere e ricchezza.

Noi abbiamo il cuore a pezzi ed ogni falsità, ogni celebrazione del male allarga la ferita, ma siamo qui, nell’ombra dell’uomo che ha camminato, sempre, verso la luce della legalità e della salvaguardia dello Stato.
Quel che resta del gruppo di Capitano Ultimo

CasaPound Monza esprime massima solidarietà ai membri del Crimor ed al gruppo Capitano Ultimo, dimenticati dall'opinione pubblica e sotto attacco da parte di alcuni settori dell'Intellighenzia, se così possiamo chiamarla, del nostro paese. Basse insinuazioni, il loro lavoro sminuito, le richieste ed i pericoli sottovalutati.
Questo stato, qualunque sia la classe politica, spesso protegge e manovra chi indossa indegnamente la divisa, per poi ignorare e bistrattare chi lo ha servito degnamente e con rispetto. il gruppo Capitano Ultimo ha combattuto la mafia con tutte le sue forze, ed ora è costretto ancora una volta a fare quadrato attorno al suo comandante, per non lasciarlo solo a combattere.
Ebbene, questa decisione merita rispetto, e merita di non essere ignorata.
Chi non merita rispetto invece sono i detrattori da salotto, che dalle comodità dei loro studi televisivi e dalle loro poltrone di discussione pontificano e infamano chi lavora sul campo.

Solidarietà al Crimor e al Capitano Ultimo!


mercoledì 14 ottobre 2009

lunedì 12 ottobre 2009

Raid Antifascista nella sede di CP a Pistoia

Erano in quindici, con il volto scoperto e armati di bastoni e catene. Hanno devastato la sede di Casapound, a Pistoia. Al momento dell'irruzione nella sede devastata si trovavano un militante di Casapound e un consigliere comunale di An. Una ventina di persone, tutte appartenenti ad un circolo di sinistra, sono state portate in questura
di Tiziana Gori
Un gruppo di circa 15 persone ha assalito oggi pomeriggio (domenica 11 ottobre) intorno alle 16,30 il circolo “non conforme Agogè”, sede dell’associazione di estrema destra Casa Pound di Pistoia. Con manganelli, spranghe e cinture gli assalitori hanno spaccato la porta a vetri dell’associazione, al cui interno si trovavano un militante, Massimo Dessì, e il consigliere comunale del Pdl Alessandro Tomasi.

Hanno devastato la stanza d’ingresso, rovesciando il tavolo, buttando in terra un computer, la libreria e le sedie. Tomasi e Dessì si sono rifugiati nella stanza attigua e hanno preso una scala (usata per salire sul soppalco) mettendola tra di loro e gli assalitori. Dessì è stato raggiunto da dei colpi alle braccia. Persone dalle abitazioni limitrofe (via Porta San Marco, sede dell’a ssociazione è uno dei quartieri popolari) si sono affacciate in strada e il gruppetto si è dileguato. Tomasi e Dessì sono stati accompagnati in questura.

Circa un’ora dopo polizia e carabinieri sono entrati nella sede del comitato antifascista, situato ad un centinaio di metri di distanza, sempre in via Porta San Marco, e hanno accompagnato in questura una decina di persone che si trovavano all’interno. Il comitato antifascista – o Associazione civile del popolo di San Marco – si è costituito circa due mesi dopo la nascita di Casa Pound a Pistoia, nell’ottobre del 2008. Dalla questura le uniche dichiarazioni pervenute al momento sono quelle del vicequestore Mauro Ciavardini, che parla di “accertamenti in corso”.

Tre persone hanno visto il gruppo di aggressori fuggire verso piazza San Bartolomeo. “Erano a volto scoperto – dicono - si sono tolti le cinture dei pantaloni e poi se le sono rimesse mentre correvano via”.

Da parte dei militanti anche accuse al consigliere comunale di Rifondazione comunista Marco Vettori e al sindaco Renzo Berti, colpevole di aver “avallato, o quanto meno non condannato” precedenti atti di teppismo ai danni della sede dell’associazion

Tratto da Il Tirreno (link)

Una trasferta, una spedizione punitiva da fuori Pistoia, perchè? Per cosa? L'attività svolta da CasaPound Italia in tutto il paese sta spaventando i difensori dell'odio e dell'intolleranza politica, sentono tremare il terreno sotto i piedi.
Risponderemo come nostro solito, col sorriso e con il lavoro politico, continueremo le nostre attività accanto agli Italiani senza farci spaventare da questi burattini pateticamente convinti di stare lottando contro un sistema che regge i fili delle loro esistenze.
Per dare una mano a sostenere le spese di ricostruzione della sede del Circolo Agogè (Casapound Pistoia) - devastata da venti burattini con caschi e bastoni - potete effettuare un versamento sulla PostePay numero 4023600562520694 intestata a Lorenzo Berti.

Ringraziamo di cuore tutti coloro che vorranno contribuire.

lunedì 28 settembre 2009

Pendolari di Arcore e l'inferno dei parcheggi.



"Ricomincia un altro anno lavorativo e nulla è cambiato. Studenti, universitari, pendolari sono tutti tornati ad affollare i treni delle Ferrovie dello Stato, gli autobus ATM e delle Ferrovie Nord. Con gli stessi disservizi e le stesse carenze croniche di pochi mesi fa"
A dichiararlo è Cavenago Michele, responsabile della sede brianzola dell'associazione CasaPound Italia.
"Diverse, troppe multe stanno colpendo in questi giorni i pendolari della stazione di Arcore - prosegue Cavenago Michele - dove i parcheggi sono praticamente inesistenti. La stazione delle FS di Arcore smaltisce un'ampia percentuale dei viaggiatori che ogni giorno si recano a milano per lavoro, e l'amministrazione comunale cosa fa? Crea parcheggi a pagamento, trasforma parcheggi liberi in zone a disco orario e multa chi è costretto a parcheggiare in posizioni non regolari. Il numero dei posteggi gratuiti a disposizione degli utilizzatori del mezzo pubblico è risibile rispetto alla mole dei viaggiatori. Il parcheggio è già pieno alle 7.45 del mattino e chi arriva più tardi si deve arrangiare in qualche modo."
"Chiediamo all'amministrazione comunale di pensare, finalmente, ad una soluzione alla portata dei suoi cittadini, invece di considerare solo le casse comunali riempide dalle multe o ai permessi per la costruzione di parcheggi rigorosamente a pagamento".

lunedì 10 agosto 2009

domenica 2 agosto 2009

martedì 28 luglio 2009

RBN Monza 26 Luglio 2009

26/07/09 - Hokuto no ken

Disponibile per il download la nuova puntata di RBN MONZA!

lunedì 13 luglio 2009

Nuova puntata di RBN Monza




Abbiamo caricato nella barra laterale, nella sezione RBN Monza, la puntata di domenica 12 Luglio sulla comunicazione non verbale e sul linguaggio del corpo.
Buon ascolto!

venerdì 3 luglio 2009

Affitti e mutui, è il momento del Mutuo Sociale


Per l'anno 2008 il Comune di Monza e la Regione Lombardia elargiranno un totale di oltre 900.000 euro a 812 famiglie come contributo sostegno affitti. "Mi rendo perfettamente conto della situazione in cui versano queste ed altre famiglie brianzole, ma questi contributi non sono altro che un palliativo, di certo non la soluzione". Ad affermarlo è Cavenago Michele, responsabile provinciale di CasaPound Italia Monza.

"Ci sono migliaia di famiglie in difficoltà, non più in grado di arrivare a fine mese a causa della crisi economica ed l'affitto od il mutuo da pagare ogni mese è un costo che non si possono più permettere. L'intervento pubblico a sostegno di queste famiglie - prosegue Cavenago Michele - è giusto e doveroso, ma la soluzione è ben diversa. E' tempo che il Comune di Monza, la nuova giunta provinciale di Monza e Brianza e la Regione Lombardia prendano in esame il progetto di legge di CasaPound Italia denominato Mutuo Sociale, ovvero la creazione di un ente regionale che provveda alla costruzione di case e quartieri a prezzo i costo e progettati da giovani architetti ed istituti universitari, messi in vendita con la formula del Mutuo Sociale, appunto, consistente in una rata che non superi un quinto delle entrate mensili della famiglia, bloccata in caso di disoccupazione e gestita interamente dallo Stato, senza la mediazione bancaria. Le famiglie si ritroveranno quindi proprietari di una casa, contrariamente all'affidamento delle case popolari. L'unico prerequisito per poter usufruire del Mutuo Sociale sarà dimostrare che nessun membro di un nucleo familiare sia proprietario di un immobile.
Per finanziare questo progetto - conclude Cavenago Michele - si utilizzerebbero i fondi regionali a disposizione per l'emergenza abitativa, per le politiche di edilizia residenziale pubblica e i fondi europei specifici, successivamente sarà possibile gestire gli introiti derivanti dai mutui già stipulati e dalle concessioni commerciali per i nuovi quartieri residenziali".

Per ulteriori informazioni www.mutuosociale.org

giovedì 2 luglio 2009

CPI Monza: Il comune garantisca parcheggi e servizi, poi si parlerà di multe

"Dal 15 giugno Piazza San Paolo, Piazza Carrobiolo e la piazza dell'Arengario sono interdette al parcheggio. Non è possibile sostare con l'auto in tutto il centro di Monza. Non ci sarebbe nulla di male se non fosse per l'enorme crisi di mobilità che affligge tutto il centro storico".
Lo dichiara Cavenago Michele, responsabile dell'associazione CasaPound Italia di Monza e Brianza.
"In tutta la circoscrizione uno e anche nelle zone immediatamente limitrofe - continua Cavenago Michele - è ormai impossibile trovare uno spazio libero. Sono anni che le amministrazioni comunali invitano ad usare i mezzi pubblici per alleviare questo disagio, ignorando o nascondendo l'assoluta impossibilità di questa soluzione. I mezzi sono insufficienti e muoversi in autobus nell'ora di punta dei pendolari, utilizzare quindi il servizio pubblico per recarsi in ufficio, comporta ritardi inaccettabili".
"Ben venga l'iniziativa di un centro storico senza auto, ma bisogna guardare la realtà e non lasciarsi trascinare da demagogiche promesse: si garantisca ai brianzoli la possibilità di raggiungere il capoluogo, per lavoro e per svago, prima di predicare la tolleranza zero e multare persino i disabili".

sabato 27 giugno 2009

CPI Monza: Postini di CasaPound contro le Poste





Sabato 27 giugno alle 11 del mattino i militanti di CasaPound Italia Monza sono scesi in piazza per manifestare contro l'inefficienza del sistema postale brianzolo. Vestiti da postini in bicicletta, con il logo dell'associazione ben in vista, sono entrati negli uffici postali di Corso Milano e via Confalonieri a Monza distribuendo lettere con il volantino di rivendicazione. Oltre 500 lettere sono state consegnate personalmente nelle caselle postali del centro di Monza.

"Il sistema postale brianzolo è sull'olrlo del collasso". A dichiararlo è Cavenago Michele, responsabile provinciale di CPI Monza. "Mesi di giacenza arretrata, lettere consegnate con settimane di ritardo, le stesso comunicazioni del comune e delle circoscrizioni recapitate ai consiglieri fuori tempo massimo - prosegue Cavenago Michele - la situazione non è più tollerabile. Abbiamo voluto dare un segna e proporre delle soluzioni, come la concessione degli straordinari al personale dipendente per smaltire la giacenza di magazzino, la regolarizzazione dei precari meritevoli ed un maggiore controllo nell'assegnazioni dei turni e sul lavoro allo sportello, in modo da coprire efficaciemente le ore di massimo afflusso".

L'azione si è conclusa con l'affissione di uno striscione recitante 'Poste Italiane: solo per i numeri 1' all'esterno della sede di Corso Milano.
"E' un chiaro intento ironico - continua Cavenago Michele - solo chi ha il numero uno può sperare di essere servito in tempo".