venerdì 30 ottobre 2009

Buon compleanno Bud


Oggi, 31 ottobre, è il compleanno di Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer!
Bud compie 80 anni, nell'indifferenza quasi totale, un attore, che non si è mai considerato tale, che ci ha regalato tanti anni di film allegri, leggeri e, visti con l'occhio di oggi, politicamente scorrettissimi.
Film che mostravano facendo ridere come se attaccati ci si difende, onestamente, senza crudeltà e senza trucchetti, film che portavano sulla pellicola la Giustizia ed il comportamento leale e sincero, film che ci hanno insegnato che l'amicizia ed cameratismo sono fondamentali nonostante le differenze.


Durante la notte tra il 30 ed il 31 Ottobre militanti di CasaPound Italia hanno affisso per le vie del centro di Monza delle locandine per augurare buon compleanno a Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer.
"Non è assolutamente nessun tipo di manovra politica - dichiara Michele Cavenago responsabile di CasaPound Monza e Brianza - abbiamo semplicemente voluto fare i nostri più sinceri auguri di buon compleanno per i suoi 80 anni a Bud".
"E' un attore che ha accompagnato la nostra infanzia e adolescenza con i suoi pugni e la sua mole" prosegue Michele Cavenago "e ci ha insegnato principi quali la giustizia, l'onestà e la lealtà agli amici nel modo semplice e immediato che traspare dai suoi film". "Per questo motivo tutta CasaPound Monza gli augura un buon compleanno dai muri della nostra città".


CasaPound Italia Monza

mercoledì 28 ottobre 2009

CPI Monza: la Brianza è fuori dalla crisi. Oppure no?


"Yamaha a Lesmo. Licenziamento per 66 dipendenti e 2 dirigenti.
Rieter a Desio. 85 dipendenti in esubero su 216 e tutti in cassa integrazione da Gennaio del 2009.
Bames a Vimercate. 100 esuberi a partire dal 2010.
Knorr Bremse ad Arcore. 30 dipendenti su 180 totali in mobilità.
Ed inoltre crisi generale del settore tessile, si prevedono mobilità per tremila persone.
Queste sono solo le ultime notizie negative dalle aziende brianzole, eppure per Confindustria Lombarda la crisi è superata: è evidente che per certe persone il concetto di crisi è relativo".
A dichiararlo è Cavenago Michele, responsabile provinciale brianzolo dell'associazione di promozione sociale CasaPound Italia. "Secondo Emma Marcegaglia e Renato Cerioli - presidente di Confindustria Monza e Brianza - la crisi nella nostra provincia 'non è grave', 'è superata', 'è in via di miglioramento'. Tutte dichiarazioni ottimistiche ma anche lontane dalla realtà. Quello che possiamo vedere - continua Cavenago Michele - è il sempre maggior numero di imprese che denunciano la crisi e dichiarano tagli al personale, casse integrazioni e mobilità. CasaPound Italia non rimarrà indifferente di fronte ai problemi dei lavoratori, vittime di un sistema economico malato e che mostra ogni giorno che passa i suoi limiti. Prenderemo contatti immediatamente con i sindacati e gli operai impegnati nelle proteste e daremo la nostra solidarietà ed il nostro appoggio per superare questo difficile momento. Le grandi aziende e multinazionali mirano esclusivamente al proprio interesse economico, e appena avvertono sentore di crisi non hanno remore a chiudere stabilimenti o effettuare tagli al personale nei paesi dove il lavoro è regolamentato e dove i dipendenti sono tutelati. CasaPound Italia rimarrà a fianco dei lavoratori italiani, sempre, perché uno Stato con la 'esse' maiuscola ha il dovere di tutelare e proteggere i propri lavoratori, e non fumose 'logiche di mercato' che non fanno altro se non considerare i dipendenti come numeri di matricola da usare a proprio piacimento."

CasaPound Italia Monza

lunedì 26 ottobre 2009

Siamo più forti NOI!




Cinque aggressioni contro Casa Pound in ventiquattr'ore. Non scappiamo, non strilliamo, non piangiamo.
Abbiamo deciso di stare qua. Siamo più forti noi, di tutti voi maledetti stronzi.
Siamo più forti noi perché continuiamo a camminare con la schiena dritta e il passo sicuro mentre strillate e mentre ci tirate la giacca per portarci in posti bui, laceri di umidità e di immondizia.
Siamo più forti noi perché di tutto questo, ridiamo.
E ridiamo perché siamo consapevoli della nostra forza e della vostra mancanza di argomenti.
Sì, certo.
Barricatevi dietro la retorica dei vincitori, dietro la scrivania del politicamente corretto, dietro le buffe dichiarazioni che date in giro.
Noi ridiamo delle vostre reazioni maleducate e scomposte.
Siamo più forti noi di tutti voi perché siete una massa di prepotenti e di impuniti.
È la vostra bruttezza che vi condanna, non noi.
Dalle vostre redazioni le frecce avvelenate della diffamazione ci trafiggono gli scudi e le pugnalate che ci date sulla corazza con le vostre penne sono imbevute nel curaro.
E nonostante questo noi non ci disperdiamo, non indietreggiamo ma andiamo avanti. Vi conosciamo bene, siamo vaccinati.
Ecco perché siamo più forti noi.
Perché in 10 vi teniamo testa anche se voi siete 100, 1000, 1 milione.
Siamo abituati così.
Non scappiamo, non strilliamo, non piangiamo.
Abbiamo deciso di stare qua.
Di camminare su questa strada sotto i vostri sguardi cattivi, sguardi gobbi di chi è abituato a manipolare e a farsi manipolare.
Noi non siamo come voi, è evidente.
Perché abbiamo fatto una promessa e vogliamo restare fedeli a noi stessi.
“Rendi forti i vecchi sogni”.
Ecco perché con serenità vi ripeto che siamo più forti noi.
Anche se avete tutto, non avete noi.
E la nostra bellezza vi schiaccia là nell’ombra, vi relega nell’impotenza dei gesti vigliacchi.
La bellezza dei nostri vent’anni, la nostra beata solitudine, la nostra forza tranquilla contro le vostre bombe, i vostri assalti, le vostre aggressioni, i vostri saccheggi.
La civiltà contro le barbarie.
Ecco perché vi ripeto che noi siamo più forti di voi.
perchè non abbiamo padroni, nè padrini.
perchè ci facciamo domande e troviamo soluzioni.
Perchè ricostruiamo le nostre sedi distrutte dal vostro rancore e le ricostruiamo più belle di prima e con l’aiuto dei vicini.
Siamo più forti noi che non vogliamo giocare con voi perché siete troppo stupidi.
Ed è questo che vi fa stare male.
Ecco perché, con noi, non vincerete mai.


Roma 25 ottobre 2009

Gianluca Iannone

Nelle ultime tre settimane abbiamo assistito ad una vera e propria escalation di violenza e intimidazione nei nostri confronti, nessuna dialettica politica, solo cieca intolleranza e ristrettezza mentale.
Aggressioni a singoli militanti, a banchetti e sedi, sempre in schiacciante superiorità numerica (qualcuno forse ha paura..), sempre con furia cieca e odio per il diverso.
Ma noi non ci muoviamo, vi aspettiamo fermi sulle nostre posizioni, con la nostra forza d'animo e la nostra giustizia. E vi infrangerete inutilmente contro questo muro, potrete spingere, colpire, sputare, insultare, farete del vostro peggio..
Ma questo muro non cede..

lunedì 19 ottobre 2009

Il tradimento degli "amici". La parola di Ultimo

La lezione che ha tratto Maurizio Torrealta su 17 anni di giornalismo l' abbiamo capita.
La lezione che dobbiamo trarre dall' articolo di Torrealta invece è molto più semplice, meno didattica e meno professionale.
Ci sono opportunisti che vanno dove tira il vento e ci sono combattenti che lottano fino alla fine per l' unico esercito puro e imparziale: il popo lo italiano.
Io e i miei carabinieri abbiamo sempre e solo combattuto contro gli assassini mafiosi e l' abbiamo fatto senza trucchi e senza accordi; io e i miei carabinieri abbiamo catturato il latitante RIINA Salvatore senza trucchi e senza accordi.
Come sono andati i fatti l' ho raccontato a Torrealta perchè me lo ha chiesto lui perchè voleva scrivere un libro e non io per fini propagandistici o altri interessi, come lui ben sa;
inoltre l' ho raccontato in un processo e in un pubblico dibattimento dove non mi sono mai avvalso della facoltà di non rispondere come tutti sanno e possono riscontrare. Forse l' ultima cosa che possono fare a questo punto è torturarmi nella pubblica piazza,
e questo mi sembra che in fondo lo stanno già facendo i nuovi trasversali e ben più potenti amici di Torrealta.
Chissà se tra questi oltre a Brusca e al figlio di Ciancimino c'è anche RIINA.

Onore a tutti i combattenti caduti contro la mafia
Ultimo


Questa storia non deve e non sarà censurata dai grandi media. Non lo permetteremo.


Tratto da www.censurati.it

venerdì 16 ottobre 2009

Solidarietà al Capitano Ultimo e al Crimor!


Noi siamo quelli che un tempo ci chiamavamo CRIMOR, gli uomini dell’uomo che si chiamò Ultimo, quelli che oggi vengono accusati ed offesi. Il nostro Comandante viene colpito alle spalle da basse insinuazioni e viene privato della scorta, in un Paese dove la scorta viene concessa, come status symbol, anche a chi cannibalizza il Paese.

Noi ci offriamo, tutti noi, in congedo o in servizio, per scortare e difendere il nostro Comandante dalle insidie della Mafia. Una Mafia che arringa, tiene banco e spiega la storia, utilizzando come uditorio spettacoli televisivi grondanti falsità ed odio nei confronti di chi ha sofferto e combattuto.

Noi ascoltiamo e dentro cresce la rabbia, la stessa con cui abbiamo combattuto i nemici della Patria. Ma quelli erano più onesti, utilizzavano armi convenzionali e finivano in galera, non nelle trasmissioni… E chi ha vestito una divisa, e poi una toga ed ora siede tra i banchi del potere non può parlare senza cognizione di causa e condividere ciò che propagano certe persone con doppi fini.

Noi abbiamo combattuto per tutti, loro invece sembra che combattano solo per sé stessi, per la loro crescita in potere e ricchezza.

Noi abbiamo il cuore a pezzi ed ogni falsità, ogni celebrazione del male allarga la ferita, ma siamo qui, nell’ombra dell’uomo che ha camminato, sempre, verso la luce della legalità e della salvaguardia dello Stato.
Quel che resta del gruppo di Capitano Ultimo

CasaPound Monza esprime massima solidarietà ai membri del Crimor ed al gruppo Capitano Ultimo, dimenticati dall'opinione pubblica e sotto attacco da parte di alcuni settori dell'Intellighenzia, se così possiamo chiamarla, del nostro paese. Basse insinuazioni, il loro lavoro sminuito, le richieste ed i pericoli sottovalutati.
Questo stato, qualunque sia la classe politica, spesso protegge e manovra chi indossa indegnamente la divisa, per poi ignorare e bistrattare chi lo ha servito degnamente e con rispetto. il gruppo Capitano Ultimo ha combattuto la mafia con tutte le sue forze, ed ora è costretto ancora una volta a fare quadrato attorno al suo comandante, per non lasciarlo solo a combattere.
Ebbene, questa decisione merita rispetto, e merita di non essere ignorata.
Chi non merita rispetto invece sono i detrattori da salotto, che dalle comodità dei loro studi televisivi e dalle loro poltrone di discussione pontificano e infamano chi lavora sul campo.

Solidarietà al Crimor e al Capitano Ultimo!


mercoledì 14 ottobre 2009

lunedì 12 ottobre 2009

Raid Antifascista nella sede di CP a Pistoia

Erano in quindici, con il volto scoperto e armati di bastoni e catene. Hanno devastato la sede di Casapound, a Pistoia. Al momento dell'irruzione nella sede devastata si trovavano un militante di Casapound e un consigliere comunale di An. Una ventina di persone, tutte appartenenti ad un circolo di sinistra, sono state portate in questura
di Tiziana Gori
Un gruppo di circa 15 persone ha assalito oggi pomeriggio (domenica 11 ottobre) intorno alle 16,30 il circolo “non conforme Agogè”, sede dell’associazione di estrema destra Casa Pound di Pistoia. Con manganelli, spranghe e cinture gli assalitori hanno spaccato la porta a vetri dell’associazione, al cui interno si trovavano un militante, Massimo Dessì, e il consigliere comunale del Pdl Alessandro Tomasi.

Hanno devastato la stanza d’ingresso, rovesciando il tavolo, buttando in terra un computer, la libreria e le sedie. Tomasi e Dessì si sono rifugiati nella stanza attigua e hanno preso una scala (usata per salire sul soppalco) mettendola tra di loro e gli assalitori. Dessì è stato raggiunto da dei colpi alle braccia. Persone dalle abitazioni limitrofe (via Porta San Marco, sede dell’a ssociazione è uno dei quartieri popolari) si sono affacciate in strada e il gruppetto si è dileguato. Tomasi e Dessì sono stati accompagnati in questura.

Circa un’ora dopo polizia e carabinieri sono entrati nella sede del comitato antifascista, situato ad un centinaio di metri di distanza, sempre in via Porta San Marco, e hanno accompagnato in questura una decina di persone che si trovavano all’interno. Il comitato antifascista – o Associazione civile del popolo di San Marco – si è costituito circa due mesi dopo la nascita di Casa Pound a Pistoia, nell’ottobre del 2008. Dalla questura le uniche dichiarazioni pervenute al momento sono quelle del vicequestore Mauro Ciavardini, che parla di “accertamenti in corso”.

Tre persone hanno visto il gruppo di aggressori fuggire verso piazza San Bartolomeo. “Erano a volto scoperto – dicono - si sono tolti le cinture dei pantaloni e poi se le sono rimesse mentre correvano via”.

Da parte dei militanti anche accuse al consigliere comunale di Rifondazione comunista Marco Vettori e al sindaco Renzo Berti, colpevole di aver “avallato, o quanto meno non condannato” precedenti atti di teppismo ai danni della sede dell’associazion

Tratto da Il Tirreno (link)

Una trasferta, una spedizione punitiva da fuori Pistoia, perchè? Per cosa? L'attività svolta da CasaPound Italia in tutto il paese sta spaventando i difensori dell'odio e dell'intolleranza politica, sentono tremare il terreno sotto i piedi.
Risponderemo come nostro solito, col sorriso e con il lavoro politico, continueremo le nostre attività accanto agli Italiani senza farci spaventare da questi burattini pateticamente convinti di stare lottando contro un sistema che regge i fili delle loro esistenze.
Per dare una mano a sostenere le spese di ricostruzione della sede del Circolo Agogè (Casapound Pistoia) - devastata da venti burattini con caschi e bastoni - potete effettuare un versamento sulla PostePay numero 4023600562520694 intestata a Lorenzo Berti.

Ringraziamo di cuore tutti coloro che vorranno contribuire.